Calendario 1942 con i giorni festivi in vigore in Italia (indicati con lo sfondo di colore rosso e dal carattere sottolineato) e le principali ricorrenze 
        civili e religiose non festive (inizio e fine del Carnevale, inizio e fine del periodo di Quaresima, Pentecoste, ecc) 
				individuabili dallo sfondo di colore grigio (l'elenco completo dei giorni festivi e delle ricorrenze è riportato sotto il calendario).
    				Il 1942 è un  
				anno ordinario di 365 giorni 
				con 53 settimane e 52 domeniche. 
				
						Inizia e termina di Giovedì.
				
		      
 
        
Cliccando sui nomi dei mesi puoi vedere il relativo calendario mensile.
        
      
      
				Nel calendario 1942 
				 erano presenti 
				13 giorni festivi infrasettimanali così distribuiti:
				
				2 Lunedì festivi: Lunedì dell'Angelo (06/04/1942), Santi Pietro e Paolo (29/06/1942);
3 Martedì festivi: Epifania (06/01/1942), Natale di Roma – Festa del lavoro (21/04/1942), Immacolata Concezione (08/12/1942);
1 solo Mercoledì festivo: Giornata dell'Unità Nazionale (04/11/1942);
4 Giovedì festivi: Capodanno (01/01/1942), San Giuseppe (19/03/1942), Ascensione (14/05/1942), Corpus Domini (04/06/1942);
1 solo Venerdì festivo: Natale (25/12/1942);
2 Sabati festivi: Ferragosto (15/08/1942), Santo Stefano (26/12/1942).
				
				
				Cadeva invece di Domenica 1 sola festività: Ognissanti (01/11/1942).
				
				
Il Carnevale 1942 
				 è iniziato 
				Domenica 01/02/1942 
				 ed è terminato 
				Martedì 17/02/1942 (Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale).
				
				
				
Pasqua 1942 
				 è stata 
				Domenica 05/04/1942.
				
      
		      
			    
										Fino  al 1977, il 19 Marzo, San Giuseppe, era giorno festivo a tutti gli effetti. 
										La data è tuttavia soggetta ad alcune particolari variazioni. Se infatti cade in concomitanza di una delle Domeniche di Quaresima, la data 
										è spostata al giorno successivo mentre, se cade nella Settimana Santa, è anticipata al sabato precedente la  Domenica delle Palme. 
										La festività del 19 Marzo è stata soppressa nel 1977 e, da llora, è entrata a far parte delle cosidette "festività soppresse".
										La Festa dei Lavoratori, celebrata il 1° Maggio, fu istituita in Italia  nel 1891.
 
										Nel periodo compreso tra il 1924 e il 1944, durante il regime  fascista, fu anticipata al 21 Aprile 
										in concomitanza  del “Natale di Roma”, dichiarato ufficialmente giorno festivo, assumendo la  denominazione "Natale di Roma – Festa del lavoro".
  									Nel 1945 fu ripristinata la data originale del 1° Maggio, mantenendo lo status di festività, mentre il 21 Aprile rimase 
										come festività  solo per la città di Roma.
										Il giorno dell’Ascensione di Gesù al cielo (o, più brevemente, soltanto Ascensione) è  una ricorrenza 
										religiosa mobile nel calendario. Cade infatti il 39° giorno dopo la  Domenica di Pasqua, di giovedì. Fino al 1977 è stato 
										considerato giorno festivo  a tutti gli effetti, poi ricondotto al solo ruolo di ricorrenza  e inserito  tra le festività soppresse.
										La solennità del Corpus Domini cade originariamente il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste ed era giorno  
										festivo nel calendario. Con la riforma delle festività avvenuta nel 1977 ha  perso lo status di festività civile ed è stata ricompresa 
										tra le festività  soppresse. La sua ricorrenza è stata spostata alla domenica successiva. Cade quindi nella seconda domenica dopo la Pentecoste.
										La Giornata dell'Unità  Nazionale e delle Forze Armate è una festività istituita nel 1919  per celebrare la vittoria italiana 
										nella prima guerra mondiale. Fu scelto il 4  Novembre, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918), 
										che sancì la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia.  E’ rimasta in vigore fino al 1976. 
										Nel 1977, con la legge n° 54 del 5 marzo  1977 che riordinò le festività nazionali nel calendario a seguito della profonda 
										crisi economica che affliggeva l’Italia, la sua celebrazione fu spostata alla  prima domenica di Novembre, entrando quindi nel 
										novero delle cosiddette  “festività soppresse”.