Calendario 1925 con i giorni festivi in vigore in Italia (indicati con lo sfondo di colore rosso e dal carattere sottolineato) e le principali ricorrenze
civili e religiose non festive (inizio e fine del Carnevale, inizio e fine del periodo di Quaresima, Pentecoste, ecc)
individuabili dallo sfondo di colore grigio (l'elenco completo dei giorni festivi e delle ricorrenze è riportato sotto il calendario).
Il 1925 è un
anno ordinario di 365 giorni
con 53 settimane e 52 domeniche.
Inizia e termina di Giovedì.
Cliccando sui nomi dei mesi puoi vedere il relativo calendario mensile.
Nel calendario 1925
erano presenti
13 giorni festivi infrasettimanali così distribuiti:
2 Lunedì festivi: Lunedì dell'Angelo (13/04/1925), Santi Pietro e Paolo (29/06/1925);
3 Martedì festivi: Epifania (06/01/1925), Natale di Roma – Festa del lavoro (21/04/1925), Immacolata Concezione (08/12/1925);
1 solo Mercoledì festivo: Giornata dell'Unità Nazionale (04/11/1925);
4 Giovedì festivi: Capodanno (01/01/1925), San Giuseppe (19/03/1925), Ascensione (21/05/1925), Corpus Domini (11/06/1925);
1 solo Venerdì festivo: Natale (25/12/1925);
2 Sabati festivi: Ferragosto (15/08/1925), Santo Stefano (26/12/1925).
Cadeva invece di Domenica 1 sola festività: Ognissanti (01/11/1925).
Il Carnevale 1925
è iniziato
Domenica 08/02/1925
ed è terminato
Martedì 24/02/1925 (Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale).
Pasqua 1925
è stata
Domenica 12/04/1925.
Fino al 1977, il 19 Marzo, San Giuseppe, era giorno festivo a tutti gli effetti.
La data è tuttavia soggetta ad alcune particolari variazioni. Se infatti cade in concomitanza di una delle Domeniche di Quaresima, la data
è spostata al giorno successivo mentre, se cade nella Settimana Santa, è anticipata al sabato precedente la Domenica delle Palme.
La festività del 19 Marzo è stata soppressa nel 1977 e, da llora, è entrata a far parte delle cosidette "festività soppresse".
La Festa dei Lavoratori, celebrata il 1° Maggio, fu istituita in Italia nel 1891.
Nel periodo compreso tra il 1924 e il 1944, durante il regime fascista, fu anticipata al 21 Aprile
in concomitanza del “Natale di Roma”, dichiarato ufficialmente giorno festivo, assumendo la denominazione "Natale di Roma – Festa del lavoro".
Nel 1945 fu ripristinata la data originale del 1° Maggio, mantenendo lo status di festività, mentre il 21 Aprile rimase
come festività solo per la città di Roma.
Il giorno dell’Ascensione di Gesù al cielo (o, più brevemente, soltanto Ascensione) è una ricorrenza
religiosa mobile nel calendario. Cade infatti il 39° giorno dopo la Domenica di Pasqua, di giovedì. Fino al 1977 è stato
considerato giorno festivo a tutti gli effetti, poi ricondotto al solo ruolo di ricorrenza e inserito tra le festività soppresse.
La solennità del Corpus Domini cade originariamente il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste ed era giorno
festivo nel calendario. Con la riforma delle festività avvenuta nel 1977 ha perso lo status di festività civile ed è stata ricompresa
tra le festività soppresse. La sua ricorrenza è stata spostata alla domenica successiva. Cade quindi nella seconda domenica dopo la Pentecoste.
La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è una festività istituita nel 1919 per celebrare la vittoria italiana
nella prima guerra mondiale. Fu scelto il 4 Novembre, data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918),
che sancì la resa dell'Impero austro-ungarico all'Italia. E’ rimasta in vigore fino al 1976.
Nel 1977, con la legge n° 54 del 5 marzo 1977 che riordinò le festività nazionali nel calendario a seguito della profonda
crisi economica che affliggeva l’Italia, la sua celebrazione fu spostata alla prima domenica di Novembre, entrando quindi nel
novero delle cosiddette “festività soppresse”.